Troccoli affumicati dello zio G.

Forse si è già evinto qui e là, ma repetita iuvant: la passione per la cucina mi è stata trasmessa geneticamente dal ramo materno.
La mia infanzia è disseminata di magnifici ricordi mangerecci: dall'arte di fare la conserva di pomodoro alla pasta al forno avvolta nella tovaglia a quadri annodata, dalla raccolta dei funghi cardoncelli sulla Murgia barese ai miei maldestri tentativi di rifare le orecchiette come mia nonna.
Lo zio G., fratello di mia madre, coltiva come me la passione per la cucina e condivide con me il sogno di cucinare per lavoro. Certo l'approccio è differente: diciamo che il suo è più scientifico, forse per gli studi fatti, forse per l'approccio maschile alle cose. Quando prova un piatto nuovo, scatta il tam tam. Il percorso è questo: lo zio G. spesso riproduce piatti assaggiati qui e là, se superano la sua prova assaggio, ne parla con mia madre, mia madre li rifà e poi passa le ricette a me.
Questa ricetta prevede l'utilizzo dei troccoli, pasta fresca di semola di grano duro tipica del Foggiano. Se non la trovate, potete sostituirla con spaghetti alla chitarra con cui ha in comune la forma. Non ci sono dosi, per cui fate ad occhio.

Ingredienti:
pomodorini
cipollotti
smamorza affumicata
timo
olio e sale
troccoli

Innanzitutto grigliate i cipollotti, sfogliati delle parti esterne. In una padella fate schiattare  i pomodorini con olio, sale e timo. Se ne avete voglia, successivamente spellateli. Unitevi i cipollotti tagliati a rondelle e spadellate velocemente per insaporire. Lessate la pasta, buttatela in padella per maritarla al sugo. Al momento di servirla, grattugiate sui piatti con la grattugia a fori grossi la scamorza affumicata.

Fonte: dallo zio G.

Note e consigli:

  • E' buonissima!

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