BACCALA' E PATATE AL VINO BIANCO


La narrazione del cibo da vent'anni a questa parte è diventata quasi assolutamente visuale. Per questo motivo foodblog e social puntano ad attirare l'attenzione con la golosità. Pullulano, infatti, ricette di dolci, magari al cioccolato, o di ricette al limite del cibo spazzatura. 
Quando l'altra sera ho fotografato questo piatto quasi monocromatico a base di baccalà che non profuma proprio come il cioccolato o un fritto, ho pensato che non fosse adatto alla condivisione.
Era poco comunicativo, diciamo.
Ma stavo cadendo anch'io nella trappola del cibo visto più come esercizio di stile e meno come alimento. Perciò eccolo qui.

Io intendo il merluzzo sotto sale. Lo specifico perché in Veneto per baccalà si intende quello essiccato.
Due diversi tipi di conservazione che hanno fatto sì che per secoli sia stato preparato e mangiato in molte zone lontane dal mare. Si trova spesso presente nelle ricette tipiche regionali italiane dei periodi di magro.

Ingredienti per 4 persone: 
  • 700 g di baccalà già ammollato, privato di pelle e spine
  • 2 patate grandi
  • una carota piccola
  • una costa di sedano
  • mezza cipolla
  • un bicchiere di vino bianco
  • olio extravergine d'oliva
  • pochissimo sale
Preparate un trito con carota, sedano e cipolla. Tagliate a fette dello spessore di 3-4 mm le patate. Versate un filo d'olio in un tegame basso di 24-26 cm di diametro e sistemate le fette di patate una vicina all'altra. Sopra di esse sistemate i tranci di baccalà, cospargeteli del trito preparato in precedenza e terminate con un altro strato di patate. Terminate con pochissimo sale, un altro filo d'olio e il vino bianco. Cuocete a fiamma vivace per una ventina di minuti. Sarà pronto quando potrete infilzare le patate.

Fonte: ricetta di mio zio Graziano, grande medico e grande gourmet

Note e consigli:
  • Se non avete fretta acquistate il filetto di baccalà sotto sale. Sceglietelo bello spesso perché sarà di qualità maggiore e mettetelo a mollo per 24/36 ore in acqua fredda, cambiandola spesso (5-6 volte).
  • Se volete approfondire la storia del baccalà, leggete qui.

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