E' NATO PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?

UOVA DEL CONTADINO (QUELLA BIANCA E' DI PAPERA

Non ho nessuna rivelazione da farvi. State tranquilli 😀

Da oggi prende vita una rubrica sul mio blog. 
Si chiamerà SPESA CONSAPEVOLE e sarà dedicata al consumo consapevole e critico. 
Sono gastronoma, diplomata all'ITS Agroalimentare Piemonte, con una predilezione per l'economia circolare e l'educazione alimentare. Cercherò, quindi, di accompagnarvi nella lettura delle etichette dei prodotti che acquistiamo.

Questa, a dirla tutta, non è la prima deviazione dal classico schema premessa + ricetta del mio blog. 
Già un mese fa ho scritto sui semi di sesamo contaminati dall'ossido di etilene (a proposito, l'allarme non è ancora cessato).
Quel post divulgativo nato e buttato senza tante cerimonie nella rete, interrompendo il calendario dell'avvento per giunta, mi ha dato lo spunto per questa rubrica.

Siamo tutti consumatori e tutti acquistiamo in varie maniere: d'impulso o razionalmente, dal discount o dalla bottega di quartiere. Non ho nessuna verità in tasca, anche perché le tasche non hanno tutte lo stesso contenuto 😟, soprattutto in questo momento. 
Il mio obiettivo è fornirvi quanti più strumenti possibili per orientarvi a scegliere consapevolmente.
Sappiamo tutti, credo, quanto la nostra scelta diventi un atto politico. Il caso più eclatante avvenuto di recente riguarda l'olio di palma, condannato per insalubrità, sottovalutando l'enorme impatto ambientale della deforestazione ad esso collegato. Nel giro di pochi mesi le maggiori aziende produttrici di biscotti & co. sono corse ai ripari, sostituendolo con altri oli.

Questo focus sulle uova origina dalla lettura di un post su Facebook in cui una nota azienda, lanciando un nuovo prodotto, sosteneva che contenesse uova di "galline felici". Per deformazione professionale mi è venuto spontaneo approfondire che tipo di uova venissero utilizzate in questa preparazione che alludeva, in maniera poco chiara, ad uova fresche biologiche. Sono andata a ricercare con fatica l'etichetta ed ho riscontrato la presenza di tuorlo d'uovo pastorizzato, non uova fresche, quindi. Da qui a fare un po' di chiarezza sull'etichetta delle uova il passo è stato breve.

Per le uova fresche la questione è molto semplice: su ogni uovo viene stampigliato un codice alfanumerico identificativo che è in pratica la sua carta d'identità.

ESEMPIO

0IT032BO255

Il primo numero, in questo caso 0, indica la tipologia di allevamento. 
  • 0 = uova biologiche, quindi galline allevate con mangimi biologici e allevamento all'aperto
  • 1 = uova da allevamento all'aperto, in cui le galline passano alcune ore all'aperto
  • 2 = uova da allevamento a terra, in cui le galline vengono allevate in capannone e sono libere di muoversi
  • 3 = uova da allevamento in gabbia, allevamento intensivo

Foto dal web

La sigla IT indica lo Stato di produzione, in questo caso Italia. Il nostro Paese è un esportatore di uova, quindi molto difficilmente troveremo in commercio uova straniere.
Le tre cifre successive (032) indentificano il codice ISTAT del comune di produzione, Imola in questo caso. Segue la sigla della provincia di produzione, in questo caso BO cioè Bologna. Le ultime 3 cifre identificano il nome e il luogo in cui la gallina ha deposto l'uovo. 
Qui, sul sito delle Politiche Agricole, troverete tutte le aziende produttrici e le relative sigle.

Infine il TMC, Termine Minimo di Conservazione, che indica il giorno e il mese entro cui sono garantite le qualità organolettiche a 28 giorni da cui è stato deposto. 
Come mai pur essendo un prodotto fresco le uova non hanno una data di scadenza? Perché possono essere consumate anche qualche giorno dopo la scadenza, ma COTTE, mi raccomando. 
Come si conservano correttamente? Le uova sono molto sensibili agli sbalzi di temperatura. Ecco spiegato il motivo per cui sono vendute a temperatura ambiente, ma si consiglia di conservarle in frigorifero dopo l'acquisto. In frigorifero, ma NON nello specifico comparto delle uova all'interno della porta del frigo. È il posto più soggetto agli sbalzi 😉

A che categoria appartiene il tuorlo d'uovo pastorizzato, invece? Agli ovoprodotti, Si chiamano ovoprodotti tutti quegli alimenti liquidi, disidratati, concentrati, congelati ecc derivati dalla lavorazione dell'uovo. Inoltre sono di Categoria B cioè uova declassate perché deposte da 3 settimane e non destinate all'uso alimentare diretto, ma all'industria alimentare (e non solo). Mentre le uova di cui scrivevo prima sono di Categoria A, cioè fresche, adatte al consumo diretto.  Gli ovoprodotti si presentano sotto varie forme disidratati, congelati, pastorizzati. Oltre al tuorlo d'uovo, si trovano in commercio il solo albume e l'uovo intero. Possono contenere anche additivi, in gran parte conservanti antimicrobici. L'industria alimentare li sceglie per ovvi motivi di economicità e praticità. Ma non soltanto l'industria, spesso anche le produzioni artigianali utilizzano gli ovoprodotti. 
Quindi sempre occhio 👀 alle etichette!

P.S. nella prima foto non è presente la stampigliatura sulle uova perché fornite dalla vicina di casa di mia madre. 
Evitate di acquistare uova di dubbia provenienza 😉

Fatemi sapere se avete gradito questa rubrica e se avete altre domande sulle uova. Alla prossima!

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