PEPERONI ALLE MANDORLE
È arrivata l'Estate, la stagione giusta per assaporare in pieno le Solanacee: melanzane, pomodori e, naturalmente, peperoni. Nel Torinese, a Carmagnola per la precisione, si coltivano 4 tipologie tutte IGP: la Trottola, il Tumaticot, il Corno di bue, Presidio Slow Food e il Quadrato, la varietà che ho utilizzato io. Di grandi dimensioni, con la polpa spessa e la buccia sottilissima si prestano ad essere farciti o arrostiti.
Io oggi li propongo in una versione un po' particolare, proveniente, secondo le mie fonti, dalla Sicilia. Del resto basta leggere la ricetta per scoprire 3 elementi caratteristici della Trinacria: le mandorle, la muddica atturrata e l'agrodolce.
Io ne vado pazza e pensare che ho assaggiato i peperoni per la prima volta in vita mia a 29 anni, nella ricetta calabrese di pipi e patate.😁
Ingredienti per 4 persone:
- 3 o 4 peperoni rossi e gialli (io ne ho usati 3 perché erano veramente enormi)
- 100 g di mandorle (io non spellate)
- 50 g di pane grattugiato FATTO IN CASA
- 2 cucchiai di aceto (io di mele biologico)
- olio extravergine di oliva
- sale
Lavate e mondate i peperoni, tagliateli a filetti e cuoceteli in padella con olio e sale, aggiungendo un po' d'acqua, se necessario. Dovranno rimanere comunque sodi, non stracuoceteli. 😉 In una padella tostate le mandorle e, quando saranno raffreddate, tritatele grossolanamente al coltello. Mettetele da parte. Nella stessa padella tostate in un po' d'olio il pane grattugiato, mescolando spesso. Quando i peperoni saranno cotti, versatevi il pane tostato, le mandorle tritate, l'aceto e mescolate per amalgamare. Servite freddi o a temperatura ambiente.
Note e consigli:
- Nel mio blog troverete varie ricette che utilizzano il pane raffermo grattugiato o no. Perché insisto sul fatto in casa? Perché in quello in busta spesso vengono utilizzati altri prodotti da forno come i grissini e possono essere presenti grassi di dubbia qualità. Non avete pane raffermo in casa? Io preferisco comprare una pagnotta con lievito madre, falla seccare e grattugiarla.
- Penserete che sono fissata col biologico: addirittura l'aceto! La scelta è dettata anche dal fatto che solo in quello biologico non ci sono i solfiti, un additivo alimentare (consentito dalla legge, eh!) con funzione conservante che si aggiunge al vino, ma anche alla frutta secca, alle conserve ed all'aceto, appunto.