SCARCELLE PUGLIESI



Le scarcelle (in dialetto scartciedd) sono uno dei tradizionali dolci pasquali pugliesi. 
Pare che il suo nome derivi da scarcerare e cioè liberare l'uovo sodo imprigionato in certe versioni di questo dolce. Sono pochissimi i dolci presenti nella gastronomia pugliese, ben lontana dall'opulenza delle corti napoletane e palermitane, e tutti legati alle ricorrenze religiose. Anche in questo dolce, come nelle più famose cartellate, il grasso utilizzato è l'olio extravergine d'oliva. Diciamo che con la cultivar Coratina giochiamo in casa 😊

In certe zone della Puglia le scarcelle hanno la forma di una corona intrecciata con un uovo sodo sulla sommità, simbolo di rinascita. A Corato si prediligono forme tipo colombe, uova o cestini, ma quelle che preparava mia nonna Maria per i suoi 10 nipoti (2 femmine e 8 maschi) avevano tutt'altra forma, borsetta per me e mia cugina e scarpone per i maschietti. A noi femminucce addirittura due modelli diversi: uno è quello che ho provato a riprodurre io, l'altro era un modello smerlato più lezioso.
Come tutti i dolci della mia infanzia, ben prima dell'avvento delle mignon, erano enormi e riuscivamo ad infilarle al braccio, pronte a sfoggiarle all'uscita di casa di nonna. Considerate che le dosi della ricetta di mia nonna si basano su 1 kg di farina 😅 io le ho rese più umane, considerando anche l'impossibilità in questo periodo di distribuirle, come da tradizione, a parenti ed amici.


Ingredienti per una borsetta e 18 biscotti: 

  • 250 g di farina 
  • un uovo
  • 90 g di zucchero
  • 50 g di olio extravergine d'oliva
  • un cucchiaino di lievito NON vanigliato
  • scorza grattugiata di limone
  • un paio di cucchiai di latte (come scrive mia nonna "il latte che assorbe"

Disponete a fontana la farina su una spianatoia e aggiungete al centro tutti gli altri ingredienti, tranne il latte, il cui quantitativo dipenderà dalla grandezza dell' uovo e dalla capacità di assorbimento della farina. Stendete l'impasto ad uno spessore di circa mezzo centimetro e ritagliate le forme. Disponete le scarcelle su una teglia rivestita di carta forno ed infornate a 180° per 10-15 minuti. Ovviamente il tempo di cottura dipende dalla grandezza della forma. Dovranno risultare dorate.

GLASSA REALE (glepp in dialetto= giulebbe)

  • un albume
  • 200 g di zucchero a velo
  • qualche goccia di succo di limone
Mescolate con vigore l'albume con lo zucchero a velo setacciato, aggiungendo al termine il succo di limone. Quando sarà bella lucida e bianca trasferitela in una sac a poche con beccuccio tondo piccolo, ricoprite le scarcelle e decoratele a piacere. Si conservano a lungo al riparo dall'umidità.


 Note e consigli:
  • Le scarcelle non decorate sono degli ottimi biscotti caserecci poco dolci.
  • Dovete essere rapidi nella decorazione perchè la glassa asciuga rapidamente, non permettendo ai confettini di rimanere attaccati e creando dei difetti in superficie, vedi borsetta 😩
  • Mia nonna non usava la sac a poche ovviamente, ma la versava e la spalmava aiutandosi con il dorso di un cucchiaio.

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