ORZOTTO ALLA ZUCCA CON GUANCIALE CROCCANTE


Gli Italiani non riescono a fare a meno della pasta d'altronde è il fondamento della dieta mediterranea. Ne consumiamo 23 kg pro capite (dato relativo al 2019), dopo di noi nella classifica mondiale c'è la Tunisia con 15 kg.
Ma, c'è un ma, la dieta mediterranea, che in questi giorni ha compiuto 10 anni da quando è divenuta Patrimonio Mondiale Immateriale dell'Umanità, si fonda sull'utilizzo dei cereali e noi spesso ce ne dimentichiamo. Il consumo così elevato di grano duro rende, purtroppo, necessaria la coltivazione intensiva e l'importazione di questa materia prima.

La ricetta di oggi vuole essere uno stimolo a consumare l'orzo, in questo caso. Nello specifico quello perlato che permette una cottura più rapida. Perfetto per zuppe e insalate ma anche nella cottura per assorbimento come in questa ricetta. L'orzotto, infatti, non è altro che la cottura dell'orzo a mo' di risotto.

Ingredienti per 4 persone: 
  • 300 g di zucca già mondata e tagliata a cubetti (io Butternut)
  • 200 g di orzo dell'alto Lazio
  • una cipolla piccola
  • 2 fettine di guanciale
  • brodo vegetale bollente
  • olio extravergine d'oliva
  • rosmarino
  • sale 
In un tegame mettete a rosolare in olio la cipolla tritata. Quando diventerà trasparente, aggiungete la zucca e fatela insaporire. Salatela. Dopo qualche minuto aggiungete l'orzo e fatelo tostare. Portate a cottura aggiungendo brodo man mano, mescolando. Saranno necessari 30 minuti circa. Nel frattempo tritate gli aghi di rosmarino e tostate il guanciale in una padella ben calda finché non diventa croccante. Lasciatelo poi sulla carta assorbente per asciugarne il grasso. Impiattate l'orzotto, aggiungete il rosmarino e il guanciale croccante.

Note e consigli:
  • L'orzo perlato non rilascia amido in cottura, quindi apparirà meno legato di un risotto. Io ho schiacciato un po' la zucca per aumentare la cremosità del piatto.
  • Il guanciale serve a dare una spinta sapida ed un po' di croccantezza al piatto. Nel caso di ospiti vegani/vegetariani, sostituirei con gomasio e noci.
  • Non scuoce, quindi potete anche prepararlo un po' prima e tenere un po' di brodo da parte per regolarne la cremosità prima di servirlo.
  • La presenza di coltivazioni cerealicole nell'Alto Lazio risale agli Etruschi, che lo usavano per preparare la famosa puls, una specie di polenta. I chicchi vestiti venivano tostati in forno per eliminare il rivestimento, poi pestati e fatti bollire in acqua, anche di mare, fino ad ottenere una specie di polenta a cui si aggiungevano anche legumi (fave, lenticchie e piselli) e altri cereali (farro, miglio). 

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