DITA DEGLI APOSTOLI



Terzo e ultimo appuntamento con la COLAZIONE RILASSATA DELLA DOMENICA.

Cosa è veramente importante nella nostra vita? Essere circondatə dall'affetto e dedicarci del tempo per prendere fiato. Tendiamo a riempirci troppo la vita con cose da fare per arrivare alla fine a non goderle e ad essere perennemente stanchə. Questo è il pensiero che sta alla base del progetto con Lina Zadorojneac di @linalovescoffee.

Per preparare una leccornia non servono chissà quali strumenti e abilità. Possono essere sufficienti una ciotola e una padella. Oggi ho ripescato una ricetta della tradizione pugliese, che però non ho mai mangiato 😀 Anche trovare origine della ricetta e la zona in cui si prepara è stata un'impresa, anche perché dolci con questo nome si preparano anche in Sicilia e in Calabria.

I dolci fino a una settantina di anni fa erano collegati a festività religiose. Era quello il momento per un peccato di gola, per un cibo che non ci si poteva permettere di consumare spesso. Dolci semplici con ingredienti a portata di tutti, come queste crespelle arrotolate strette per ricordare le dita, appunto. La particolarità è data dall'utilizzo dei soli albumi per le crespelle. Curioso, vero? Forse sono state inventate in un monastero per riciclare gli albumi avanzati da altre preparazioni. Le mie fonti sostengono che sia tipico di Carnevale o di Pasqua. Per la ricetta sono partita da Anna Gosetti della Salda, che spesso trovate citata sul mio blog per le ricette regionali, ma ho modificato un po' le dosi.

Ingredienti per 8 dita: 
4 albumi di uova bio
200 g di ottima ricotta (io di pecora)
120 g di zucchero
25 g di cacao amaro
un goccio di liquore (San Marzano o Strega)
burro per il padellino
zucchero e cannella per decorare

Setacciate la ricotta. Io utilizzo lo schiacciapatate 😉. Non è un setaccio ma è più facile da pulire 😀 amalgamatevi lo zucchero, il cacao e il liquore. Mettete da parte la crema. In una ciotola mescolate gli albumi. Non dovrete montarli, ma soltanto amalgamarli. Riscaldate un padellino di 10-12 cm, ungetelo con una nocciola di burro e versate un mestolino di albumi. Dovrete creare una sottilissima crespella. Quando vedrete i bordi rappresi, rigiratela e fatela cuocere per pochi secondi. Deve rimanere chiara. Continuate fino a terminare gli albumi. Secondo l'autrice, con 4 albumi dovrebbero uscire 12 dita. Io ne ho ottenute 8. Farcitele al centro con la crema. Io ho usato una piccola sac à poche per comodità. Arrotolatele e cospargetele di zucchero e cannella a piacere.

Fonte: le ricette regionali italiane, Anna Gosetti della Salda 

Note e consigli:
  • Io non ho utilizzato liquore perché dovevano mangiarle i miei figli. Ho optato per un goccio di latte.
  • Ricordatevi di ungere di burro il padellino tutte le volte.
  • Qualcuno usa cioccolato a scaglie al posto del cacao.
  • No, non si sente il sapore dell'uovo 😀
  • È un dolce super proteico e dal basso contenuto in grassi.


Per accompagnare questo dolce delicato, @linalovescoffee ha scelto un caffè speciale (specialty coffee) Etiopia monorigine, lavato, tostato medio, dagli aromi dolci e fruttati, con note floreali e agrumate e una acidità spiccata.

I caffè specialty tostati più chiari riescono ad esprimere il loro valore estraendoli con uno dei tanti tipi di metodi manuali: uno di questi è il metodo Aeropress.
Aeropress è un apparecchio piuttosto inusuale, inventato nel 2005 da Alan Adler, rinomato professore
d’ingegneria presso la Stanford University, inventore dell’anello volante Aerobie Pro, da cui prende il nome.
Ci sono voluti anni perché il marchio acquistasse credibilità nel mondo del caffè, ma da quando fu creata la Aeropress Inc. le vendite crebbero in modo sorprendente tra gli appassionati negli Stati Uniti e in altri paesi nel mondo.

Tuttavia non si conosce ancora molto bene l’uso di questo strumento: in Italia, che ci crediate o no, dal
2014 si organizza il campionato di Aeropress i cui vincitori si sfidano poi nel campionato mondiale.
Ma a parte i campionati e i suoi bravissimi campioni, l’aeropress è facilissimo da usare e può regalare delle tazze di caffè indimenticabili. La cosa più bella è che lo puoi portare con te ovunque per preparare un caffè speciale.

Preparazione del caffè Aeropress
Questo metodo regala delle ottime estrazioni di caffè e consente di agire su tante variabili come la dose, la granulometria, la temperatura dell'acqua, la preinfusione, il tempo di infusione e la pressione. Inoltre permette di estrarre più aromi dal caffè macinato.
L’apparecchio Aeropress non è molto costoso, duraturo e comodo da trasportare. È costituito da tre parti principali: camera, cappuccio e stantuffo. La camera è cilindrica e alla sua base c’è il cappuccio forato, dove si inserisce un filtro di carta che si attorciglia sulla camera. Lo stantuffo cilindrico ha un diametro leggermente più piccolo di quello della camera in cui è inserito.

Il bello dell’Aeropress è che ognuno può inventare il suo metodo. 
Qui gli step più importanti:
 Inserite un filtro di carta bagnato con acqua calda e collegato alla camera d’infusione;
 Versate 15 g di caffè macinato medio-fine e 200 g di acqua, e mescolate per 10 secondi;
 Dopo l'inizio della percolazione, posizionate lo stantuffo e iniziate lentamente a pressare,
spingendo verso il basso l’acqua attraverso il caffè, estraendo così la bevanda.


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