GRANO DEI MORTI


13 anni di blog!
Già oggi è il compleanno di questa creatura in cui ho riversato e riverso pensieri e saperi. 
Oggi vi parlerò di una tradizione dell'area della Magna Grecia, il grano dei morti o colva, di derivazione greco-ortodossa. Ogni ingrediente presente ha una forte valenza simbolica, a cominciare dal grano e dal vincotto di chiaro riferimento eucaristico.

Io l'ho scoperto l'anno scorso, quando il mio vicino foggiano me ne ha donato una ciotola. Già, c'è un presidio pugliese su questo pianerottolo torinese 😊 
L'anno scorso ho deciso che l'avrei preparato quest'anno per omaggiare le mie presenze più care scomparse negli anni. Non potevo immaginare che avrei finito per dedicarla ad una mia prozia, mancata proprio ieri.

Se mi seguite da un po' saprete già quanto i miei ricordi gastronomici siano legati a persone e luoghi. La mia zia Maria era campionessa di pane e pomodoro, LA mia merenda di bambina. Come la preparava lei nessuna. A lei rubacchiavo le mandorle del fondo del bisnonno che teneva sotto chiave nel mobile del soggiorno o i fichi stesi ad asciugare sul baule del corredo che non aveva mai usato.

Ingredienti: 
  • 200 g di grano tenero
  • una melagrana
  • una manciata di noci
  • 50 g di cioccolato fondente
  • una manciata di frutta candita a cubetti (io arancia e cedro)
  • vincotto
Il giorno precedente mettere a bagno il grano per 12 ore. Lessarlo il giorno successivo per 15-20 minuti. Farlo raffreddare bene. Sgranare la melagrana, tagliare grossolanamente le noci e il cioccolato. Aggiungere tutti gli ingredienti e mescolare per distribuirli uniformemente. Condire con vincotto e servire.

Note e consigli:
  • Tradizione vuole che venga omaggiato ai vicini oppure lasciato sulla tavola apparecchiata in dono ai morti la notte fra il primo e il 2 novembre.

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